Una importante mostra resterà aperta ai visitatori fino al 3 Marzo 2025 presso la Biblioteca del Senato della Repubblica.
È stata inaugurata a Roma lo scorso 10 dicembre presso la Sala Capitolare di Palazzo della Minerva, sede della Biblioteca del Senato della Repubblica, la mostra “San Francesco, tra Cimabue e Perugino”. L’esposizione è una iniziativa che coinvolge diverse realtà religiose e istituzionali dell’Umbria e della Capitale e il Dicastero per l’Evangelizzazione della Santa Sede.
L’esposizione è stata aperta al pubblico significativamente l’11 dicembre, a chiusura dell’ottavo centenario delle Stimmate di San Francesco (2024) che apre a sua volta l’ottavo centenario del Cantico delle Creature (2025). L’obiettivo principale di questa mostra è quello di raccontare un ideale percorso di sviluppo dell’iconografia di San Francesco di Assisi, tra Medioevo e Rinascimento, esaltando il suo ruolo nell’ambito della definizione dell’identità nazionale italiana.
La mostra è anche l’occasione per condividere il patrimonio culturale francescano dell’Umbria promuovendo alcune delle principali realtà del territorio in cui è presente la sua memoria: in questo contesto, ad alcuni capolavori della Galleria Nazionale dell’Umbria si affiancano opere provenienti da altre istituzioni, in un’ideale linea del tempo volta a indagare l’evoluzione della percezione, della memoria e del messaggio di Francesco.
Il Sacro Convento ha, infatti, concesso, in via del tutto eccezionale, la Chartula, una pergamena annoverata tra le più importanti reliquie del santo, un frammento autografo di San Francesco, databile al 1224, vergata dopo l’impressione delle stimmate: in essa sono riportate una ispirata benedizione del Santo al compagno e amico frate Leone e, sul recto, le Lodi di Dio altissimo. Nella reliquia, conservata nella Cappella di San Nicola della Basilica inferiore di Assisi, è ancora ben leggibile il “Tau”, simbolo con il quale Francesco si firmava.