«Il frutto dimostra come è coltivato l’albero» (Siracide 27,6a)
Nell’ottava Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) la Parola, attraverso un paio di riferimenti all’esperienza agricola, ci spinge ad una schietta valutazione di noi stessi, delle nostre vite e del nostro discepolato. Gesù osserva come “non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo” (Lc 6,44).
Spini e rovi, lo sappiamo, sono arbusti da avvicinare con molta cautela e vengono messi da Gesù in contrapposizione ai fichi e all’uva. Perché proprio questi quattro elementi della natura e perché questa contrapposizione? La risposta, come sempre, ce la offre la stessa Scrittura che spiega sé stessa.
I fichi e l’uva nella Scrittura sono i frutti caratteristici della terra promessa, i frutti di una vita retta e perciò benedetta da Dio. Israele stesso, in riferimento al tempo della sua elezione, è paragonato ad essi: “Trovai Israele come uva nel deserto, ebbi riguardo per i vostri padri, come per i primi fichi quando iniziano a maturare” (Os 9,10).
Nei momenti cruciali della storia, ogni qual volta Israele si è allontanato dal Signore e dalle sue leggi, i profeti hanno rilevato come la vite e il fico non diano più i loro frutti (Gl 1,12; Ger 8,13; etc.).
Le spine e i rovi, viceversa, sono indice di una terra arida, priva delle benedizioni di Dio: “una terra imbevuta della pioggia che spesso cade su di essa, se produce erbe utili a quanti la coltivano, riceve benedizione da Dio; ma se produce spine e rovi, non vale nulla ed è vicina alla maledizione: finirà bruciata!” (Eb 6,7-8).
Nel capitolo 5 del profeta Isaia troviamo il famoso cantico-lamento del Signore per la sua vigna che è Israele che non ha portato i frutti attesi: “Ora voglio farvi conoscere ciò che sto per fare alla mia vigna: toglierò la sua siepe e si trasformerà in pascolo; demolirò il suo muro di cinta e verrà calpestata. La renderò un deserto, non sarà potata né vangata e vi cresceranno rovi e pruni; alle nubi comanderò di non mandarvi la pioggia” (vv. 5-6).
Ecco, dunque, quanto il Signore ci sta dicendo: non si raccolgono frutti benedetti da un cuore arido lontano da Dio, infatti “L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male”.